Le PROVE dell’innocenza di Massimo Bossetti

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Noi tutti lo credevamo colpevole! Ma l’evidenza dei fatti ci ha obbligato a ricrederci…

Tutti noi abbiamo inizialmente ritenuto Massimo Bossetti colpevole di questo terribile omicidio. Tutti, nessuno escluso. Perché i media ci avevano totalmente convinti e resi assolutamente certi della sua colpevolezza.

Ci avevano raccontato che il suo furgone girava alla ricerca spasmodica della ragazza intorno alla sua palestra proprio nelle ore della sua scomparsa, che il suo cellulare quella sera agganciava la cella che copriva il luogo del delitto, che le fibre di tessuto rinvenute sui vestiti della povera vittima appartenevano ai sedili del suo furgone.

E poi ci avevano raccontato che Bossetti faceva ricerche pedo-pornografiche sul suo computer . Che Ignoto 1 era il solo DNA sospetto ritrovato sulla vittima e quindi “per forza di cose” appartenente all’assassino e ci avevano assicurato che “senza ogni dubbio” questo DNA apparteneva a Bossetti.

Ci avevano raccontato che nel momento del suo arresto lui tentò la fuga disperata e che non aveva nessun alibi pronto per spiegare dove fosse quella sera di tre anni prima. Persino che la calce nei polmoni della bimba la legasse ancora di più al suo furgone e addirittura che Massimo avesse comprato un metro cubo di sabbia per coprire il cadavere…

Insomma, in questi anni ci hanno davvero raccontato di tutto e di più. Anzi, ci hanno letteralmente bombardato di notizie “shock”, lavandoci letteralmente e perfettamente il cervello.

Peccato, però, che TUTTE queste notizie non erano né vere, né precise, né soprattutto “imparzialmente interpretate”.

In queste pagine affronteremo ogni singolo argomento, ogni singola accusa e vedremo insieme il motivo per il quale per tutti noi (decine, centinaia, migliaia e probabilmente milioni di italiani che sono stanchi di “belare” davanti alla televisione ma hanno ancora la voglia e la forza di ragionare con la propria testa) queste accuse sono totalmente infondate perché probabilmente condizionate da un forte pregiudizio e da un’inconsueta fretta di “chiudere il caso”.

Tutto ciò che riporteremo si atterrà fedelmente agli atti giudiziari e alle testimonianze raccolte e nulla, ovviamente, è farina del nostro sacco. Riporteremo solo i fatti privi da ogni maliziosa “interpretazione” innocentista o colpevolista e desideriamo che siate voi (che non siete giustamente a conoscenza di questi “fatti”) a trarre con la vostra testa la conclusione alla quale siamo giunti tutti noi: che il sig. Massimo Bossetti è innocente e non merita di passare il resto della sua vita in carcere.

Come già scritto, nessuno di noi è un delinquente, un assassino o un pedofilo. Nessuno di noi avrebbe interesse a difendere una persona così spregevole. Noi tutti odiamo e detestiamo con tutte le nostre forze gli assassini (specie quelli che ammazzano i minori) e li vorremmo tutti vedere marcire in galera. E nemmeno siamo parenti o amici stretti del sig. Bossetti.

Noi, da normalissimi cittadini italiani, semplicemente detestiamo i processi che non permettono agli imputati (colpevoli o innocenti che siano, poco importa) di potersi difendere ma, soprattutto, detestiamo l’idea che un innocente con NESSUNA VERA PROVA a suo carico venga condannato all’ergastolo “oltre ogni ragionevole prova”, anziché dubbio.

Sinceramente, ci sembra di essere persone assolutamente normali e riteniamo che tutti coloro che ritengono il sig. Massimo Bossetti colpevole, siano semplicemente “male o scarsamente informati”. Perché sappiamo che TUTTI gli esseri umani desiderano una sola cosa: vivere in un Paese Giusto dove gli assassini vengono rinchiusi in prigione e le persone innocenti sono libere.

Il caso Bossetti, quindi, non rappresenta certo una guerra ideologica tra “colpevolisti” e “innocentisti”. L’Italia è divisa in due parti: da un lato le persone che si sono “affacciate” al caso Bossetti accontentandosi delle notizie incredibilmente poco precise trapelate dai media, dall’altro le persone che (per curiosità o sospetto) hanno voluto “saperne di più” ed hanno studiato gli atti.

In queste pagine troverete spiegato nel modo più chiaro, veloce ma preciso possibile, tutto ciò che riteniamo “sia giusto sapere” per poter esprimere un proprio personale e incondizionato giudizio.

Ad oggi, tre gradi di giudizio hanno condannato all’ergastolo il sig. Massimo Bossetti, senza accogliere la sua legittima richiesta di ottenere una super perizia della traccia biologica ritrovata sugli slip della povera ragazza. Ritenendo noi che TUTTE le persone ed i professionisti coinvolti in questa vicenda giudiziaria siano persone serie mosse da onesti principi, riteniamo  che fin d’ora tali condanne rappresentino un semplice e normale “errore giudiziario”. Perché sbagliare è umano.

Ma nel nostro cuore tutti noi speriamo, preghiamo e in fondo sappiamo che la VERITA’ emerge sempre. Ed emergerà per il bene di Yara, della sua famiglia e di un padre di famiglia che merita di tornare a casa dai suoi figli.

Vi auguriamo una buona lettura.