Il video del suo arresto
Come tutti sanno, il sig. Massimo Bossetti fu arrestato lunedì 16 giugno 2014 alle ore 17 circa presso il cantiere di Seriate nel quale lavorava. L’operaio si trovava su un piano rialzato a circa 6 metri dal suolo, intento a gettare un soletta di cemento e immerso con gli stivali almeno 20 cm nella malta.
L’arresto fu documentato da un video che mostra “chiaramente” un Massimo Bossetti sorpreso ma assolutamente NON INTENZIONATO A FUGGIRE.
Come, invece, ci hanno raccontato e come ci hanno voluto far credere.
Per tutti noi, chi fugge è colui che scappa, colui che corre, colui che si dimena, colui che viene inseguito, colui che tenta di buttarsi giù da un tetto, di scavalcare un recinto. Non certo una persona che, semplicemente e senza correre, si reca verso l’unica scala che lo avrebbe portato al piano terreno dove, ad aspettarlo, c’erano i Carabinieri.
Nei link che riportiamo in questa pagina è possibile vedere chiaramente il video del suo arresto. Altri dettagli ci vengono, invece, raccontati direttamente da Massimo Bossetti in persona tramite lettera che pubblichiamo qui sotto.
Ciò che più ci sconvolge è che il sig. Bossetti ha subìto il “carcere preventivo” perché incredibilmente e fantasiosamente giudicato “fuggitivo” durante il suo arresto.
Non sta a noi esprimere il giudizio. Il video parla chiaro e chiunque possieda un cervello e due occhi potrà farsi la propria idea. Se quella è una persona che scappa… a noi scappa da ridere.
Guarda il video dell’arresto di Massimo Bossetti
Il video dimostra che Massimo Bossetti NON ha mai provato a fuggire
L’arte della comunicazione permette di creare nella mente di chi riceve il messaggio una realtà che non esiste. Una realtà soggettiva non corrispondente alla realtà oggettiva. Abbiamo silenziato il video dell’arresto di Massimo Bossetti impedendo di venire inconsciamente condizionati dal poliziotto che senza motivo urla “occhio che scappa, occhio che scappa di là!”. Cosa ne rimane? Rimane un uomo immerso nella calce che si gira e “cammina” togliendosi con calma i guanti (lo ripeto per sicurezza: “CAMMINA togliendosi con calma i guanti”) verso la sola botola a la sola scala che gli permetterà di scendere. Esattamente come gli era stato richiesto.
Massimo Bossetti NON ha mai opposto resistenza e NON ha mai provato a fuggire.
Non lo diciamo noi ma le immagini. Basta avere gli occhi (collegati al cervello) per capirlo. Chi ancora lo sostiene o è cieco o è in malafede.
Punto.
Massimo Bossetti ci racconta in una lettera il suo arresto
Con il permesso del sig. Bossetti, condividiamo il suo racconto in prima persona dell’arresto, così da fare definitivamente chiarezza su ciò che avvenne veramente e su quella che è stata la sua reazione emotiva (da molti criticata). La sua testimonianza è molto preziosa e significativa e per questo lo ringraziamo.
Un dettaglio importante
Guardate gli stivali di Massimo Bossetti in ginocchio durante l’arresto. Esattamente come lui racconta nella sua lettera, era realmente immerso nella malta alta almeno 20 cm. Come fu possibile sostenere che tentò di scappare, facendo scattare così il “carcere preventivo”? Il video del suo arresto mostra un uomo che CAMMINA nella malta verso la botola per scendere ai piani inferiori. Quando finiranno le bugie dette su questo pover’uomo?