Tutto sul DNA di Ignoto 1 e di Massimo Bossetti
Giornali e trasmissioni televisive troppo spesso affrontano con una certa superficialità gli aspetti genetici dei casi di cronaca, riportando inesattezze e imprecisioni talvolta molto gravi.
Ciò è particolarmente avvenuto nel caso della povera Yara Gambirasio e del sig. Massimo Bossetti.
Fortunatamente on-line è disponibile un blog estremamente chiaro e curato, realizzato da uno stimato laureato in Biologia (esame di Stato di abilitazione 2006) che con grande competenza vuole porre rimedio alla diffusione di notizie errate o incomplete, analizzando con estrema attenzione quei dati e quei documenti processuali che, fortunatamente, finiscono per essere diffusi in rete nonostante le limitazioni.
Se davvero desideri sapere TUTTO sul famoso DNA di Ignoto 1 e capire perché non può in nessun modo essere usato contro il sig. Massimo Bossetti, visita il blog https://riflessionigenetiche.wordpress.com.
22 fatti scientifici che pochi sanno sul DNA di Ignoto 1 e di Massimo Bossetti
Nonostante l’unico DNA di cui si è sempre parlato è quello di Ignoto 1, sul corpo e sugli indumenti della povera Yara sono state ritrovate altri undici campioni di Dna non appartenenti né al presunto colpevole né alla vittima. Altri undici ignoti che la Procura non ha mai pensato di ricercare pur trattandosi di tracce importanti di sangue, bulbi piliferi, cute e forse vomito. Paradosso dei paradossi, mentre il Dna di Ignoto 1 appare incompleto (esiste solo la parte nucleare e non quella mitocondriale, anomalia fino ad oggi mai esistita in natura), gli altri undici sono completi. Vediamo quali.
DNA #1
Trovato in grande quantità sul giubbotto della ragazza, appartiene alla sua insegnante di ginnastica.
DNA #2
Trovato sui guanti della ragazza all’interno della tasca del giubbotto, appartiene a donna ignota.
DNA #3
Trovato sui guanti della ragazza all’interno della tasca del giubbotto, appartiene a uomo ignoto.
DNA #4
Trovato in quantità minima e incompleto (incomprensibilmente privo di mitocondriale) sull’angolo dello slip tagliato della ragazza, appartiene al famoso Ignoto 1, considerato per motivi poco comprensibili il solo responsabile del delitto.
DNA #5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11
Peli e capelli non appartenenti alla vittima né a Ignoto 1 individuati tra ben 200 formazioni pilifere umane trovate sulla vittima di cui: 94 appartenenti alla vittima, 7 appartenenti a persone sconosciute e 101 non analizzabili. Scenario che fa seriamente pensare all’ipotesi di un forte litigio, forse avvenuto tra donne. Specialmente considerando i tanti graffi riscontrati sul viso e sul corpo della ragazza.
Il materiale biologico di Ignoto 1 è davvero finito?
Nonostante i giudici abbiano inspiegabilmente e incomprensibilmente scritto nella seconda sentenza di condanna che il riesame del DNA di Ignoto 1 non sarebbe possibile per mancanza di materiale da analizzare, NOI e tutta l’Italia sa molto bene che il consulente dell’accusa, il Prof. Casari, ha testimoniato sotto giuramento in aula a Bergamo di conservare ancore tutte le aliquote di materiale necessarie ad un eventuale riesame.
Perché, allora, scrivere che erano finite? Ma soprattutto, perché non concedere il riesame di tale traccia biologica e negare così all’imputato l’applicazione dell’articolo 111 della nostra Costituzione, impedendogli di fatto di potersi difendere?
Perché? Perché? Perché?
Riflettendo, troppe domande sorgono spontanee…
In un delitto non sessuale perché privo di violenza sessuale, per quale motivo il micro e incompleto DNA rinvenuto sull’angolo di una mutandine tagliata (e quindi facilmente trasportabile) deve avere maggiore valore rispetto agli altri DNA?
Su quali basi è possibile affermare che solo il DNA denominato Ignoto 1 rappresenti la chiara firma dell’assassino?
Com’è possibile credere che Ignoto 1 sia stato in grado di spogliare, infliggere ferite e rivestire la povera ragazza al buio totale del campo di Chignolo d’Isola senza lasciare traccia alcuna sul suo corpo o sui suoi vestiti se non un micro e incompleto DNA sull’angolo di una mutandina?
Come può il DNA di Ignoto 1 essere privo di parte mitocondriale e presentare, quindi, solo la sua parte nucleare?
Come possono tutti questi DNA rinvenuti aver resistito per oltre tre mesi alle intemperie di quell’umido inverno?
Perché i migliori esperti di genetica a livello mondiale ritengono impossibile in natura il DNA di Ignoto 1 sia per composizione che per resistenza al tempo e alle intemperie?
Se davvero il corpo è rimasto tre mesi sotto gli occhi di tutti nel piccolo e non protetto campo di Chignolo d’Isola, campo frequentato da cani e animali, come possono non aver trovato sul povero corpo formazioni pilifere di natura animale ma solo umana?
Ma soprattutto, come può non esserci traccia alcuna del DNA di Ignoto 1 sulle mani o sotto le unghie della povera vittima? Se Ignoto 1 è l’aggressore, come può la ragazza non aver provato a difendersi con le mani o graffiando?
Tutte queste domande portano a ritenere profondamente fondato ciò che viene brillantemente descritto e sostenuto dall’Avv. Calabrò nel suo libro Ecco le prove di come hanno incastrato Massimo Giuseppe Bossetti (maggiori info qui).
Ossia, che il DNA di Ignoto 1 sia molto probabilmente stato posizionato successivamente da persone ignote (poco prima del ritrovamento del cadavere) al solo fine di depistare le indagini e suscitare negli inquirenti e nei media la forte suggestione del delitto a sfondo sessuale.
Tutti sanno che trasportare un DNA è alquanto facile. E trasportare una mutandine tagliata lo è ancora di più. Specie se si hanno ben tre mesi di tempo per pensarci e per farlo. Specie se il povero corpo mostra palesi segni di rivestimento e di manipolazione.
Ma attenzione, nessuno avrebbe voluto incastrare Massimo Bossetti in quanto tale. Lo scopo di un depistaggio è semplicemente quello di indirizzare le indagini verso una direzione lontana da quella reale, contaminando il corpo della povera vittima con DNA ignoti e casualmente recuperati.
Nessuno pensi al complotto nei confronti del sig. Bossetti. Sarebbe alquanto ridicolo. Chi potrebbe mai volergli così male?
Semplicemente, poiché tutto fa pensare ad un abile tentativo di depistaggio, la traccia biologica di Ignoto 1 sarebbe potuta appartenere al sig. Bossetti come a qualunque altra persona al mondo, con probabilità maggiori per chi viveva in quelle zone o chi frequentava il mondo dell’edilizia, come appunto dil sig. Bossetti che era solito lasciare fazzoletti sporchi di sangue nei cantieri che frequentava per via di una sua nota e cronica tendenza all’epistassi. Ma anche a chiunque abbia mai bevuto un caffè o un bicchiere di acqua in un bar della zona. E a chiunque possa essere stato toccato appositamente dall’autore del depistaggio.
Insomma, Ignoto 1 avrebbe potuto essere uno qualunque tra noi.
Ad aumentare i dubbi, è interessante ricordare ed importante sapere che nessuno, nemmeno i RIS, è mai stato in grado di confermare la natura di tale traccia biologica. Non si sa con certezza, quindi, se si tratti di sangue, di saliva, di sudore o di altro. Di certo, si sa che non si tratta di sperma.
Di conseguenza… com’è stato possibile affermare “con certezza” che quella fosse la firma dell’assassino e che questo si fosse tagliato e avesse versato del sangue sulla mutandina, ma non altrove?
E soprattutto, se la pista suggerita dall’individuazione di Ignoto 1 nella persona del sig. Bossetti non ha portato ad alcun ulteriore elemento (il furgone vicino alla palestra non era il suo, nessuna ricerca pedo-pornografica sul computer, nessun contatto con la vittima, ecc.), come può quell’incomprensibile, incompleto e pieno d’interrogativi DNA rappresentare una prova schiacciante contro l’imputato, ossia la famosa “prova regina”?
Infine, se quell’incomprensibile, incompleto, incongruente e stravagante DNA appartiene davvero al sig. Bossetti, perché non è mai stata autorizzato il riesame (perizia) da parte di un secondo laboratorio designato super partes, esattamente come l’art. 111 della nostra Costituzione prevede, anzi richiede e pretende, al fine di rendere valida una prova contro l’imputato che dovrebbe formarsi in sede di contraddittorio?
I RIS sono uomini o sono divinità infallibili?
Perché il sig. Massimo Bossetti non può esercitare il proprio diritto di difesa ma deve semplicemente “fidarsi” delle parole del solo laboratorio dell’accusa (quello dei RIS), ossia dell’unico laboratorio che ha visto e analizzato la traccia biologica di Ignoto 1 e che non ha mai mostrato se non su un foglio nemmeno riportante una data di estrapolazione certa?
Laboratorio dei RIS che durante le indagini ha dimostrato di non essere affatto infallibile… (come tutto ciò che contempla il lavoro umano, seppur eseguito da seri professionisti) tanto da commettere diversi errori di valutazione che ricordiamo:
- inizialmente la mamma del sig. Bossetti era stata scartata dal laboratorio dei RIS come possibile madre di Ignoto 1 per poi essere “ripescata” in extremis;
- inizialmente la traccia genetica dava quasi per certo il marrone come colore degli occhi di Ignoto 1 (Massimo Bossetti ha gli occhi chiari…);
- proprio nello stesso periodo in cui fu estrapolato il profilo genetico di Ignoto 1 da una traccia mista e degradata, il laboratorio dei RIS sbagliava clamorosamente l’estrapolazione del profilo genetico di Natan Gambirasio (il fratellino della povera Yara) da un tampone salivare fresco e abbondante…
Perché, allora, non accogliere l’implorante richiesta di Massimo Bossetti di esaminare una seconda volta il DNA di Ignoto 1 perché convinto non essere il suo?
Perché Massimo Bossetti non ha potuto visionare lui stesso insieme ai suoi difensori tale traccia? Perché non può ottenere un secondo riesame, visto che le quantità tutt’oggi conservate al San Raffaele di Milano lo permetterebbero?
Perché nonostante sia stato dimostrato che per alcune analisi i genetisti consulenti dell’accusa hanno utilizzato reagenti scaduti non rispettando in tal modo i protocolli scientifici che avevano sostenuto di aver rispettato (maggiori info sulla questione in questo link), non si è voluta una definitiva e chiarificatrice analisi dell’unico elemento contro l’imputato?
Elemento, il DNA, che per tutte le ragione fin qui illustrate non è e non può per nessun motivo essere sufficiente alla chiusura del caso. DNA che può suggerire una pista da seguire ma anche da abbandonare se tale pista porta al nulla assoluto.
Perché? Perché? Perché?
Una cosa è certa. Intorno a questo DNA ci sono veramente troppi perché.
Proprio per questo motivo in questo sito tutti noi chiediamo al Ministero di Grazie e Giustizia di concede al sig. Bossetti una nuova perizia del suo DNA da parte di un secondo laboratorio designato super partes e in grado di fugare tutti questi ENORMI dubbi.
Intervista al Prof. Marzio Capra (ex RIS, Laboratori di Genetica forense dell’Università degli Studi di Milano, consulente della difesa di Massimo Bossetti) sul DNA di Bossetti.